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Il mercato di parola: conoscere il Conversazionalismo

Se si considera lo scambio verbale che avviene nello spazio fisico-acustico, in un tempo e in un luogo determinato, ci si confronta con la conversazione materiale. Se si considera il testo audioregistrato e trascritto di quelle parole ci si confronta con la conversazione immateriale.

La centralità dello scambio di parole nel dispositivo conversazionale si coglie  nel concetto di “Mercato di parola” dove tutte le conversazioni possono essere viste come negoziazioni di beni di parola tra due mercanti, trader venditore e trader compratore, convenuti sulla Piazza del Mercato con la speranza di un guadagno. 

Con la conversazione immateriale si hanno a disposizione le parole nella esatta succes­sione, quantità e qualità in cui sono state pronunciate. E con le parole di quel testo i Conversazionalisti fanno i conti, in tutti i sensi.

Certo si pongono molte questioni fra i nessi possibili fra i due mondi, quello dell’accadere materiale abitato dalle persone, dai loro corpi, dai loro sentimenti, dalla loro voce, dagli eventi psicologici, dalle cose (la conversazione materiale) e quello delle parole del testo (la conversazione immateriale). Ma prima di essere sopraf­fatti dai possibili infiniti interrogativi che sopraggiungono se ci si interroga sul problema dei nessi, si considera il testo come a sé stante.

Allora il testo si mostra con il suo susseguirsi di turni verbali fra i due in­terlocutori, si ricercano e si analizzano  le Forme Foniche, le Forme Logiche (vedi la voce Algoritmi), se ne studiano le variazioni e le possibile relazioni con gli interventi del terapeuta conversazionalista e con la sua scelta fra le Tecniche Conversazionali.

Sono centrali nel Conversazionalismo l’individuazione del Motivo narrativo e la tecnica della sua restituzione perché derivano direttamente dalla scelta di restare rigorosamente ancorati al senso delle parole del suo interlocutore e non alla sua interpretazione.