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Giampaolo Lai e il Conversazionalismo

Medico, psicoanalista e psicolinguista italiano, nato nel 1931, Giampaolo Lai si è laureato in medicina all’Università di Bologna nel 1956.
In Svizzera ha fatto la sua formazione psicoanalitica e ha lavorato fino al 1967 dapprima come medico assistente, quindi come chef de clinique, presso la Clinica psichiatrica dell’Università di Losanna.
Ha avuto come analista a Losanna René Henny, dal 1960 al 1965 e ha avuto come supervisore Germaine Guex.
È socio della Società Svizzera di Psicoanalisi e dell’IPA – International Psychoanalytical Association.
Lavora a Milano come psicoanalista e si è occupato della formazione in gruppo di manager aziendali e operatori della salute mentale.

È il fondatore del Conversazionalismo, un dispositivo tecnico e pratico di analisi centrata sulle parole, utilizzando la registrazione delle sedute con i pazienti.
L’analisi del testo, nella pratica conversazionale, non si occupa dell’interpretazione psicologica ma si accentra sulle caratteristiche grammaticali, sintattiche e logico-modali.

Le sue ricerche convergono su tale dispositivo e verso la fine degli anni 80 fonda a Milano l’Accademia delle Tecniche Conversazionali che riunisce professionisti della psicoanalisi, della psicologia, della psichiatria attorno alla ricerca sull’analisi dei testi che si producono nell’attività professionale. Registrando lo scambio di parole quando questo avviene nella conversazione materiale, si dispone, trascrivendolo e trasformandolo in un testo, della conversazione immateriale sulla quale si fa ricerca.

Fonda nel 1989 la rivista Tecniche, Organo ufficiale dell’Accademia della Tecniche Conversazionali, poi diventata Tecniche Conversazionali e ora Tecniche delle Conversazioni.

Fonda nel 2006 con Antonino Minervino e Pierrette Lavanchy la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Conversazionale di Parma riconosciuta dal MIUR (codice istituto 205) per l’abilitazione all’esercizio della professione di psicoterapeuta.

Bibliografia minima di Giampaolo Lai

  • Il momento sociale della psicoanalisi: corso di psicoanalisi per gli operatori sociali, Torino, Boringhieri, 1970
  • Gruppi di apprendimento: gruppi di apprendimento e sistemi razionali, Torino, Boringhieri, 1973
  • Le parole del primo colloquio, Torino, Boringhieri, 1976
  • Un sogno di Freud, Torino, Boringhieri, 1977
  • Due errori di Freud, Torino, Boringhieri, 1979
  • La conversazione felice, Milano, Il Saggiatore, 1985
  • Disidentità, Milano, Feltrinelli, 1988
  • Conversazionalismo: le straordinarie avventure del soggetto grammaticale, Torino, Bollati Boringhieri, 1993
  • La conversazione immateriale, Torino, Bollati Boringhieri, 1995
  • Misurare l’immateriale: riflessioni per una società trasparente, Milano, Franco Angeli, 2008 (a cura di)
  • L’eternità sulla piazza del mercato: bilateral verbal trade, Milano, V&P, 2011
  • Spettri sul divano. Il ritorno degli antenati in psicoanalisi. Milano, F. Angeli ed. 2015
  • Slittamenti d’anima, Milano Aracne ed 2019

Articoli

  • “Le language du schizophrène: ses relations avec le développement e la psychothérapie”, Archives Suisses de Neurologie, Neurochirurgie et de Psychiatrie, 1967, 99/2: 391-405
  • “Traitement de la schizophrénie. Psychothérapie individuelle. Psychothérapie de famille”, in Encyclopédie Médico-Chirugicale, Parigi, 1967, 37295/ C 10, pp. 1-6.
  • “Some orientation criteria in a first psychotherapeutic interview”, Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria, 1973, 34: 350-363
  • “The use of performatory utterances in interpretative techniques”, Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria, 1976, 37: 367-379
  • “Tecnica senza teoria”, Psicologia italiana, 2(3-4), 1980, pp. 140-147
  • “Le tecniche senza teoria nel servizio pubblico”, Psicologia italiana, 4(5), 1982, pp. 139-144
  • “La psicoterapia nelle istituzioni psichiatriche pubbliche: Problemi tecnici, etici, giuridici”, Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, 1986, 110: 706-720
  • “La disunità della scienza e la setta lacaniana”, Giornale storico di Psicologia Dinamica, 1988, 12: 129-137
  • “Old age suspended”, Journal of European Psychoanalysis, 1997, 5: 133-141
  • “Malattia di Alzheimer e conversazionalismo”, Terapia familiare, 2000; 63: 43-59
  • “Conversazione senza comunicazione”, Tecniche conversazionali, 2000, 23: 52-65
  • “Cambiamenti nella teoria della conversazione e cambiamenti nella relazione con i pazienti Alzheimer”, Psicoterapia e scienze umane, XXXV(2), 2001, pp. 55-68
  • “Alzheimer’s Syndrome and “Conversationalism”, Jep, 2001, pubblicato su http://www.psychomedia.it/jep/number12-13/lai.htm
  • “New trends in Italian psychoanalysis: Alzheimer’s syndrome and conversationalism”, Journal of European Psychoanalysis, 2001, 12: 79-90
  • “Assimilazione del predicato e intercambiabilità del soggetto nei testi di pazienti Alzheimer”, Ricerca in psicoterapia, 2002, 5: 75-88
  • L’arte della conversazione con il malato di Alzheimer”, Prospettive sociali e sanitarie, 2003, 33: 6-9
  • “Postulati, definizioni, algoritmi, teoremi del conversazionalismo. Fondamenti dimostrativi o assiomi condizionali?”, Rivista italiana di gruppoanalisi, 2003, 1
  • “Culture shock and disidentities shock”, Rivista italiana di gruppoanalisi, 2005, 2
  • “Il concetto di attività interpretativa continua di Pier Francesco Galli”, Psicoterapia e scienza umane, 2006, 4
  • “La conformità della sublimazione alla figura assiologica del male”, Rivista italiana di gruppoanalisi, 2007, 2
  • “Fenomeni di gruppo nella crisi dei mutui ipotecari”, Psicologia e lavoro, 2007, 37: 8-14
  • “Misure della luce: opacità e trasparenza”, Prospettive sociali e sanitarie, 2007, 37: 9-13
  • “The Federal Reserve’s paralysis in the high-risk mortgage financial crisis”, Journal of European Psychoanalysis, 2007, 25
  • “Le misure dell’Utile atteso dal sintomo secondo il teorema di Bayes della probabilità soggettiva”, Ricerca in psicoterapia, 2008, 11(2): 105-118
  • “Disidentity shock in transference and counter-transference”, Journal of European Psychoanalysis, 2008, 26-27: 177-212
  • L’invidia al pit-stop”, Psicologia e lavoro, 2011, 42: 10-11